Molto poco. Uno studio del governo nipponico su oltre 700 giovani animatori ha confermato le voci sulla difficile situazione dei lavoratori del settore.La testimonianza risalente a qualche tempo fa di Henry Thurlow, primo disegnatore occidentale a entrare nello Studio Pierrot (Naruto), era stata accolta con scetticismo e incredulità: l’animatore nordamericano parlava di stipendi che a stento toccavano i 400 dollari al mese durante i primi tempi per poi assestarsi sui 1000, il tutto ovviamente sottostando a orari massacranti e condizioni che rendono impossibile una vita sociale normale.
Ora è il governo giapponese rappresentato dall’Agenzia per gli Affari Culturali a fornire delle solide basi a queste dichiarazioni con uno studio condotto insieme alla JAniCA (Japan Animation Creators Association); oggetto della ricerca i disegnatore di intercalari (i disegni intermedi tra un key-frame e un altro), ovvero la “manovalanza” dell’animazione.
Il quadro che viene fuori dalle risposte di 759 di questi giovani animatori (molti tra i 20 e 30 anni) è effettivamente impressionante: a fronte di una media 11 ore di lavoro al giorno, lo stipendio annuale ammonta infatti a 1.1 milioni di yen, ovvero 8500 Euro.
Causa prima degli stipendi bassissimi sarebbe, secondo lo studio, la concorrenza degli animatori degli altri paesi asiatici in cui il costo del lavoro è ancora più basso.
Il portavoce dell’Associazione Osamu Yamasaki (regista dell’anime Terra e…) puntualizzò qualche anno fa, rispondendo a una collega che denunciava la situazione insostenibile per i giovani animatori che i compensi salgono, ovviamente, quando si sale la scala gerarchica (key-animator, supervisore dell’animazione… guardatevi Shirobako); un regista in grado di produrre 25 episodi l’anno guadagna, secondo la JAniCA, all’incirca 4500 Euro al mese. Il problema è quindi resistere nell’ambiente abbastanza a lungo da diventarlo.
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