Seconda intervista a Hideaki Sorachi, contenuta nel Character Book 2 ~ Cinque anni di corsa ~
Probabilmente è raro vedere Sorachi-sensei dare delle risposte così serie?
Che ne pensi della gita* che hai fatto per raccogliere materiale?
La visita alla stampa mi ha veramente scioccato. Nel Jump sono sempre uno degli ultimi a consegnare il manoscritto, faccio sempre aspettare fino a notte fonda, e credo di creare guai a tante persone... E così non riesco a dormire in pace, ma anche così, c'è sempre qualcuno che resta sveglio la notte... I responsabili delle stampe probabilmente vorrebbero picchiarmi in questo momento, e le persone che producono targhette, vorrebbero trasformarmi in una targhetta, giusto? Ho sempre un brutto presentimento, non mi sorprenderei affatto se le persone di qualche fabbrica mi aggredissero come in Resident Evil 4. A tutti quelle delle fabbriche: sono infettato dal virus manoscritto-ritardato. Sono pure bello come Leon... Davvero, scusatemi tutti. Farò del mio meglio per finire il manoscritto in tempo.
Gintama sta per festeggiare il suo 5° anniversario (almeno quando è uscita quest'intervista). Dicci la tua a riguardo.
Che dire, il tempo vola. Sembra che sia passato solo un anno, probabilmente perché vengo serializzato in un settimanale, e perdo ogni cognizione della realtà.
Hai mai pensato qualcosa del tipo "Questa non andrà affatto bene!" Da quando hai iniziato la serializzazione?
Dopo la pubblicazione del primo tankobon, andai di nascosto in molte librerie per controllare la situazione delle vendite, e trovai un sacco di avvisi che dicevano: "Gintama volume uno è esaurito." Questo mi rese davvero felice. Pur sapendo che non c'era, andavo comunque a chiedere al personale "Mi scusi, avete Gintama?" "E 'tutto esaurito." "Oh... capisco..." E me ne andato sorridendo tutto compiaciuto. Solo dopo ho saputo che il motivo era che la Shueisha, con il timore di fare poche vendite, non aveva stampato molte copie.
Durante la serializzazione, c'è mai stato un periodo di difficoltà?
Il momento più difficile è stato all'inizio della serializzazione, in cui sembrava che non mi importasse di niente. A quel tempo ero un idiota che passava un'intera giornata su una vignetta. Improvvisamente decisero di serializzarmi... non sapevo come funzionava, non sapevo come disegnare le pagine a colori, non sapevo come fare per gli assistenti, non avevo amici in quella città, Tokyo mi sembrava spaventosa, e chi ne ha più ne metta. Mi sentivo davvero sperduto. L'unica cosa positiva era che, essendo un campagnolo che non sapeva nulla, non mi rendevo conto di quanto era disperata la situazione nella classifica di gradimento dei lettori. Quando il mio editore [Oonishi] mi disse i risultati del primo capitolo di Gintama, ho pensato "Ah... sono fregato", la mia pena di morte era stata segnata, ma ingenuo com'ero mi rassicurai pensando "Anche se non ho fatto molto bene, molte nuove serie non vanno granché, no?" Ripensandoci ora, è come se un neonato viene portato davanti alla gogna, e non con la classica veste bianca, ma con una gigante t-shirt rossa con scritto 'Kill You' ... Ma alla fine muore lo stesso. Anche se dico così, sono ottimista di natura, quindi, anche vedendo la ghigliottina, non vado nel panico... credo.
In quella situazione disperata, disegnavo ancora allegramente - era una fortuna che fossi così ingenuo a quel tempo. Se fosse successo oggi, sarebbe stato molto più difficile.
Di questi 5 anni, qual è il ricordo che conservi con più affetto?
L'anime tour. Prima che Gintama diventasse un anime, mi piaceva solo leggere le lettere inviate dai lettori, e mai avrei pensato di incontrare uno di loro, quindi non mi sembrava quasi vero. Così, andai per vedere le loro reazioni "Oh! Tutti conoscono davvero Gintama!" Mentre pensavo a questo, mi veniva da piangere. La zona era piuttosto buia, così, anche se ero seduto accanto al mio editore, lui non mi ha notato, credo. Poi, però una ragazza sedute nell'altro lato mi ha guardato storto, come per dire "Che sta facendo questo vecchio pervertito?" Così me ne sono andato facendo finta di niente.
Nei prossimi capitoli di Gintama, c'è un determinato tema o il passato di qualche personaggio che desideri approfondire?
In poche parole... prima che finisca la serie, spero di disegnare la storia di tutti i personaggi, ma se non ne avessi la possibilità... sarebbe davvero un peccato. Ma ci sono anche alcune cose che voglio rimangano nascoste. Se sai tutto, poi non c'è più gusto. È quel pizzico di mistero che incuriosisce in un determinato personaggio.
In Gintama, c'è mai stato qualcosa che ti ha fatto pensare "Questo è stato un fallimento"?
La storia ha parecchi "fallimenti", ma il più grave direi che è l'idea del "tutto può succedere." Un mondo in cui può accadere di tutto, dà molto spazio alle idee, ma se si va troppo oltre e ci si rilassa, diventa difficile mantenere alta la suspense. Fin dall'inizio, mi sono auto-imposto un sacco di regole, prima di iniziare a disegnare mi dico "Non farlo, non farlo..." Ma a causa delle pressioni di una rivista settimanale, è diventato sempre più difficile far attenzione a questo, così ho lentamente abolito queste regole... ed ora è completamente fuori controllo.
A proposito... Hai già pianificato il finale di Gintama?
Nella mia testa ho già una vaga idea, del tipo "Spero di disegnare il finale in questo modo" ma ancora devo capire come arrivarci. Inoltre, i personaggi non si comportano mai come programmato, ed è così che li voglio. Se disegno una personaggio che fa esattamente quello che ho previsto, non funzionerà. Così, anche se non so esattamente come finirà la storia, voglio che il finale dia alla gente una sensazione come dire "Ah... voglio vederlo di nuovo!" O "Oh, no! Non voglio che finisca!" Anche se alla fine quello che ne rimarrà più dispiaciuto, son io.
Per quanto pensi di continuare a disegnare Gintama? E poi, dopo di esso, che tipo di lavoro intendi serializzare?
Se volessi, potrei ricavare qualsiasi tipo di storia da Gintama, perché copre una vasta gamma di generi. Da qualcosa come le terme, a Yoshiwara, posso fare tutto. Quindi, ad essere onesti, non sono spinto a pensare "Voglio disegnare questo tipo di storia," perché se voglio disegnare qualcosa, lo faccio. Anche se a volte vorrei disegnare storie con ambientazioni scolastiche o comunque in tempi moderni. Se vorrei delineare una storia che porta a ciò, per poi non saperne come uscire, però, preferirei non farlo. Questo sarebbe anche scortese nei confronti dei fan di Gintama, e e nei personaggi con cui ho trascorso tanto tempo ed energie per crearli.
In questo momento, ho intenzione solo di dare tutta la mia creatività a loro. Da una parte, sarei deluso di me stesso se dovessi fallire. Dall'altro, non voglio avere rimpianti come "Dovevo fare questo" o "Avrei dovuto fare quello" ecc. Ovviamente, se la popolarità dovesse improvvisamente finire, allora dovrà per forza terminare (ride). Ma finché va bene... Fin quando sento di poter continuare, allora lo farò, perché ormai Gintama non è più qualcosa che appartiene solo a me. Se alla fine avrò spremuto al massimo le meningi, in quel caso non chiederei di meglio.
Dopo aver letto le opere di altri autori del Jump, c'è qualcuno che invidi?
Sono spesso invidioso di loro. Penso, "Hanno tutti più talento di me, e che cacchio!" (Ride) Così ho spesso desiderato la morte di molti autori di Jump. (Ride) Ma non fraintendetemi. Questo è il più grande elogio che posso fare a qualcuno. Specialmente quando nuovi autori ottengono un buon risultato fin dall'inizio, anche se non mi sento inferiore a loro, vorrei però dirgli "Ooh, bel lavoro. Ma la parte più dura di Jump inizia adesso! " Mentre alle loro spalle, me ne starei in pigiama seduto con le gambe incrociate, gridando e agitando un bicchiere di vino rosso nella mano destra, che emette un suono tipo "splash splash". E il gatto persiano sulle mie ginocchia che protesta aggressivamente con "Maaaooo."