da Astaroth-chan » 12/06/2016, 23:05
Ho finito di leggerlo qualche giorno fa. Era da tempo che pensavo di leggerlo, ma ogni volta rimandavo convinta che si trattasse di una lettura forse troppo impegnativa. Mi sono dovuta ricredere. La storia è davvero ben raccontata e la narrazione scorre in maniera fluida e piacevole. Gli stati d’animo del protagonista sono descritti in maniera magistrale e le descrizioni dei paesaggi sono così dettagliate da farti quasi sembrare di poterli vedere. E un momento particolarmente ricco di pathos è quando Werther legge a Carlotta I Canti di Ossian.
I dolori del giovane Werther è un’opera che sembra descrivere perfettamente lo stato d’animo di chi conosce una passione irrefrenabile e diventa vittima di un amore che non può essere corrisposto. Un sentimento talmente forte da portare ad un dolore insopportabile, la cui unica fuga è rappresentata dal delirio o dalla morte. Strada, quest’ultima, che verrà intrapresa dal protagonista, l’eroe tragico Werther.
Werther inizia una fitta corrispondenza con il suo amico Guglielmo e dalle sue lettere traspare il suo stato d’animo e si delinea il drammatico percorso che lo condurrà alla fatale decisione di suicidarsi. All’inizio è visibile solo una certa insofferenza e l’incapacità di adattarsi a convenzioni sociali ritenute assurde e limitanti ai fini della conoscenza umana. Werther si sente intrappolato in una perenne condizione di incapacità: gli riesce difficile restar fermo, ma è anche incapace di prendere decisioni, non avendo alcuna prospettiva futura. Eppure quando scrive la sua prima lettera non sembra angosciato, anzi appare entusiasta per la vita che ha iniziato nel luogo in cui si è trasferito. Dice di apprezzare la semplicità delle cose e si incanta alla vista delle meraviglie della natura. A completare la sua gioia arriva l’amore per Carlotta, una ragazza con cui entra subito in sintonia e che condivide la sua visione del mondo.
Sarà proprio l’amore a rovinargli la vita. Carlotta è infatti promessa ad Alberto, l’uomo per cui nutre dei sinceri sentimenti e che poi sposerà. Werther si ritrova quindi costretto a rinunciare a questo amore e ne rimane ferito. Il suo animo è oppresso, ma non solo a causa della sua relazione con Carlotta; il suo male è più profondo. Prova un continuo senso di disagio e di delusione e sente che la sua esistenza è priva di significato e che anche chi lo ha amato si dimenticherebbe facilmente di lui. Il suo senso di solitudine non gli permette più di amare ciò che prima lo estasiava e il suo spirito è ormai distrutto. Il suicidio appare come l’unica scelta possibile, nella convinzione che in un’altra vita potrà essere felice insieme a Carlotta.
Sia la brughiera e le vallate, oltre che lo stesso protagonista, mi hanno richiamato alla mente Heathcliff di Cime Tempestose e la storia del suo tragico amore per Catherine. Entrambi vittime di una folle e distruttiva passione che li porta alla morte, il momento in cui potranno raggiungere la felicità che sembra sia stata loro negata.